Italferr è stata incaricata dalla Società Consortile Pergenova di sviluppare, sulla stessa giacitura del vecchio Ponte Morandi (crollato nel 2018), la progettazione esecutiva del nuovo Viadotto "Ponte San Giorgio"sul torrente Polcevera a Genova, basata sull’idea architettonica sviluppata dallo studio “Renzo Piano Building Workshop” che ha messo in primo piano il principio della semplicità: il Ponte deve avere una presenza discreta e sobria, rinunciando ad una monumentalità autoreferenziale. 

Le tempistiche ristrette per lo sviluppo del progetto, necessarie per conseguire il risultato di restituire alla città di Genova una viabilità fondamentale per l’equilibrio sociale ed economico della città, hanno determinato la necessità di affrontare il compito assegnato con modalità particolari in modo da assicurare una rapidità di azione e decisione fuori dall’ordinario. Con specifica disposizione organizzativa è stata istituita una Task Force dedicata, alla quale, coerentemente al programma lavori approvato dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, è stato assegnato il compito di sviluppare il progetto esecutivo in circa tre mesi.

Il viadotto sul Polcevera costituisce un punto fondamentale per le connessioni ed i trasporti di Genova, della Liguria e del sistema Italia, costituendo il tratto terminale dell’autostrada A10 limitato, lato Est, dallo svincolo con la A7 (Denominato Genova Ovest) e, lato Ovest, dagli imbocchi delle gallerie che conducono allo svincolo denominato Aeroporto.

Il nuovo Ponte San Giorgio è dotato di un importante contenuto tecnologico al fine di valorizzare l’architettura dell’opera e la sua sostenibilità ambientale dal punto di vista energetico, di garantire elevata sicurezza alla circolazione stradale e la massima durabilità delle strutture e degli impianti stessi.

UN PROGETTO IN BIM  (BUILD INFORMATION MODELING)

Nella fase di progettazione esecutiva, Italferr ha implementato il modello BIM nei processi di coordinamento delle attività sfruttando le potenzialità di un ACDat (Ambiente di Condivisione Dati), capace di gestire il flusso dei dati interdisciplinari garantendone l’unicità e la tracciabilità, valido per progetti di tipo infrastrutturale. Un modello informativo, quindi, come elemente di congiunzione tra la prima fase, limitata temporalmente, di progettazione e di definizione dell'opera e la seconda fase, più rilevante, di realizzazione ed esercizio, di manutenzione e gestione dell'opera. 

DESCRIZIONI DELLE SOLUZIONI ADOTTATE
Redazione di un Piano di Gestione Informativa (pGI) per stabilire fin da subito le modalità operative e i contenuti del modello informativo BIM per il nuovo viadotto.
Predisposizione di un ambiente di lavoro condiviso per favorire lo scambio di dati e di informazioni tra le diverse parti interessate.
Sviluppo di un modello federato in cui assemblare i modelli specialistici con estrema precisione e dinamismo.
Utilizzo, in maniera innovativa rispetto allo standard, di un sistema di modellazione computazionale per garantire versatilità e tempestività nel riallineare il modello ad eventuali modifiche progettuali.
Sviluppo degli script per l’ottimizzazione e l’automatizzazione dei processi manuali che richiedono un grosso dispendio in termini di tempo
Verifiche dimensionali e delle geometrie a garanzia della corretta disposizione degli elementi nello spazio, conferendo all’opera un valore aggiunto in termini di coerenza e di realizzabilità.
Associazione al modello digitale il programma lavori, simulando le fasi di costruzione dell’opera per identificare a priori lavorazioni e situazioni con particolari criticità.
Produzione di un modello digitale completo di tutte le sue parti per consentire lo sviluppo di un prodotto ad elevato impatto visivo, facilitando il confronto con il committente e permettendo così una comunicazione chiara ed esaustiva tra le parti.  
Costituzione di un modello informativo di base per le successive fasi di realizzazione ed esercizio, completo di tutte le informazioni utili all’organizzazione della manutenzione.