In un contesto come quello italiano, caratterizzato da una marcata vulnerabilità ai fenomeni di dissesto idrogeologico, aggravato dagli effetti sempre più rilevanti del cambiamento climatico, la protezione delle infrastrutture di trasporto riveste un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza, la continuità e la sostenibilità del servizio.
Attraversando zone montane, collinari e costiere, le infrastrutture ferroviarie sono esposte ai rischi legati ai fenomeni di dissesto idrogeologico (tra cui frane, alluvioni ed erosione costiera).
In questo contesto, Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS, prende parte alla progettazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico a protezione delle tratte ferroviarie. L’obiettivo è quello di garantire infrastrutture resilienti, sicure e durature, capaci di adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche e territoriali, riducendo così indirettamente gli impatti ambientali associabili alle varie fasi del loro ciclo di vita.
Un approccio basato sul Life Cycle Thinking
Coerentemente con la propria visione di progettazione sostenibile, Italferr applica anche in questi ambiti la logica del Life Cycle Thinking (LCT), che consente di analizzare le opere lungo l’intero ciclo di vita, dalla progettazione alla realizzazione, fino alla manutenzione, valutandone gli effetti ambientali, sociali ed economici in maniera integrata. Questo approccio si traduce in una gestione consapevole e proattiva delle infrastrutture ferroviarie, che non si limita alla sicurezza immediata, ma mira a garantire resilienza e valore nel tempo, con interventi pensati per ridurre gli impatti e prolungare la vita utile delle opere.
Italferr conduce apposite analisi di carbon footprint anche per i progetti di mitigazione del dissesto idrogeologico, stimando in fase di progettazione le emissioni di CO₂e correlate alle successive fasi di costruzione.
Attraverso la metodologia sviluppata internamente per stime conformi alla norma ISO 14064:1, i tecnici adattano il Tariffario della CO₂, già in usato in maniera consolidata sui progetti ferroviari e stradali, alle opere di mitigazione del dissesto.
In questo modo, ogni intervento viene valutato specificatamente dal punto di vista della sostenibilità ambientale, permettendo di individuare spunti di miglioramento per indirizzare le successive fasi di progettazione e costruzione verso scenari maggiormente virtuosi. Difatti, lo studio sulla carbon footprint consente di individuare i principali hotspot di impatto, favorendo una maggiore consapevolezza nelle fasi successive di progettazione e costruzione e orientando verso soluzioni e buone pratiche di gestione.
Il rafforzamento della rete ferroviaria contro il rischio idrogeologico non rappresenta solo una misura di sicurezza, ma costituisce un’opportunità per migliorare la resilienza delle infrastrutture e contribuire alla decarbonizzazione del sistema dei trasporti, in quanto:
Attraverso un approccio integrato, Italferr dimostra che la progettazione infrastrutturale può essere anche un atto di cura verso il territorio: prevenire i dissesti significa tutelare le persone, le comunità e il valore ambientale dei luoghi.
Applicare strumenti di analisi come la carbon footprint e il Life Cycle Assessment consente di progettare opere che non solo rispondono alle sfide del presente, ma sono pronte a sostenere quelle del futuro, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e resilienza climatica del Gruppo FS Italiane e dell’Unione Europea.
Contenuto a cura delle SO "Sostenibilità" e "Dissesto Idrogeologico e Valorizzazione Asset"