Progettare infrastrutture sostenibili in Italferr significa adottare una visione olistica che guarda all’intero ciclo di vita dell’opera, valutando fin dalle prime fasi progettuali gli impatti ambientali dei possibili scenari futuri nei quali essa potrà evolversi, trasformarsi e continuare a generare valore per i territori.
Un'infrastruttura ferroviaria, ad esempio, non è infatti un elemento statico: può essere oggetto di potenziamenti, varianti, interventi di adeguamento funzionale, come nel caso delle soppressioni dei passaggi a livello o dei raddoppi, oppure, una volta giunta a fine vita, può essere dismessa e riconvertita ad altri usi di interesse pubblico.
In questa logica di lungo periodo, Italferr integra nei propri processi metodologie di Life Cycle Assessment (LCA) che consentono di analizzare in modo rigoroso gli impatti ambientali associati a ciascuna fase di vita dell’infrastruttura, inclusi il fine vita e le possibili riconversioni.
L’obiettivo è duplice: valutare gli impatti delle attività di demolizione, smontaggio e gestione dei materiali, e allo stesso tempo individuare scenari alternativi di valorizzazione dell’esistente, tra cui la riconversione dei tracciati in greenways.
Analisi del fine vita e strategie di economia circolare
Per le infrastrutture ferroviarie dismesse, due aspetti risultano centrali nelle analisi condotte da Italferr:
1. Le operazioni di demolizione, smontaggio e gestione dei materiali
L’applicazione dell’LCA permette di stimare numerosi KPI ambientali, come le emissioni di gas ad effetto serra, delle attività di smontaggio, demolizione e gestione dei materiali necessari alla dismissione dell’infrastruttura.
Particolare attenzione è riservata alla valutazione di pratiche virtuose con l’analisi dei materiali riciclabili, in primis acciaio e aggregati, che possono essere avviati a processi di recupero secondo i criteri dell’End of Waste.
Analizzare e valorizzare questi approcci non solo promuove pratiche per la riduzione dell’impatto della fase di dismissione, ma contribuisce a diffondere strategie che restituiscono valore economico e ambientale ai materiali che rientrano nei cicli produttivi, coerentemente con i principi dell’economia circolare.
2. I progetti di riconversione dei tracciati in greenways
Le Rail Trails – greenways di derivazione ferroviaria – rappresentano uno degli scenari più virtuosi di riuso dell’infrastruttura dismessa.
I tracciati ferroviari, per loro natura:
Queste caratteristiche li rendono estremamente idonei a diventare percorsi dedicati alla mobilità dolce (ciclovia, trekking, equitazione), connessione ecologica e valorizzazione turistica dei territori.
Anche i fabbricati esistenti possono essere recuperati come punti informativi, strutture ricettive o spazi per servizi eco-turistici, generando ricadute sociali ed economiche positive.
Focus Greenways: dai tracciati ferroviari ai corridoi verdi
Le greenways sono definite come “sistemi di territori lineari tra loro connessi che sono protetti, gestiti e sviluppati per ottenere benefici di tipo ricreativo, ecologico e storico-culturale”1.
Italferr cura progetti di riconversione di infrastrutture ferroviarie in green ways e valorizza nei propri elaborati, con un approccio Life Cycle Thinking, gli aspetti di:
Le analisi LCA consentono inoltre di confrontare gli scenari di demolizione tradizionale con quelli di riuso, mettendo in evidenza come la riconversione riduca drasticamente gli impatti ambientali del fine vita e generi benefici aggiuntivi nel lungo periodo.
Un approccio lungimirante per infrastrutture che generano valore nel tempo
Attraverso l’integrazione del Life Cycle Thinking e la valutazione del fine vita, Italferr promuove un modello di progettazione responsabile, in cui ogni infrastruttura viene concepita non solo per rispondere ai bisogni presenti, ma per continuare a generare valore ambientale, sociale e culturale anche oltre la sua funzione originaria.
La riconversione in greenways rappresenta uno dei casi più emblematici di questa visione: una trasformazione sostenibile capace di restituire ai cittadini luoghi sicuri, fruibili e ricchi di identità, contribuendo al tempo stesso agli obiettivi europei di resilienza climatica, mobilità sostenibile e tutela del patrimonio naturale.
Credit photo: Carlo Prislei, Italferr